Il lungo addio [1]
Cosa succede?
Succede che circa un anno fa ho postato su Facebook il testo di una canzone di Roberto Vecchioni.
Cosa succede?
Succede che circa un anno fa ho postato su Facebook il testo di una canzone di Roberto Vecchioni.
Io Giorgio Strehler un giorno l'ho incontrato.
Cioè, non letteralmente: nel senso che andavamo nella stessa direzione, lui pochi passi più avanti.
Oh, la vita, a volte, ti tira fuori ricordi strani, in situazioni strane.
Per esempio.
Si era quindicenni o piùomeno e c'era sto ragazzo che di anni ne aveva uno o qualcuno di più. Si era adolescenti, insomma.
Salve tenebra, vecchia amica mia
Eccomi a parlare ancora con te
Perché una visione silenziosamente
Si è intrufolata mentre dormivo
Ed ha lasciato una traccia
E questa visione mi si è impiantata in testa
E lì rimane ancora con il frastuono del silenzio
Ulisse sa il mortale potere delle sirene. E sa della meraviglia del canto vibrato, che conduce alla follia.
Rende sordi i marinai con della cera per poter godere, lui solo, i dolci e liquidi andamenti armonici; senza poterli narrare o spiegare, che indicibile è la bellezza stupefacente di quei suoni.
Nel 1968 un Sergio Corbucci quarantenne licenzia il suo trentunesimo film: "Il grande silenzio".
Ahora me dejen tranquilo.
Ahora se acostumbren sin mí.
Yo voy a cerrar los ojos
Y sólo quiero cinco cosas,
cinco raices preferidas.
Mio padre usava dire:
«Il tipo superiore non farà visite lunghe,
né si avrà bisogno di indicargli la tomba di Longfellow
o i fiori in vetro a Harvard.
Ascolta il silenzio di una sedia,
diceva, e il battito dell’ora
che sospinge il niente verso il niente.
Negli occhi del cane segui le ombre
del dubbio e i lampi del ricordo.
Decifra le frasi che il vento
scrive sulla sabbia
e le lettere d’aria che gli uccelli
tracciano in volo.
Nel suono della risacca
senti le voci che abitano la luna.
Un po’ più oltre, diceva, è il giardino
segreto dell’invisibile.
Antonio Prete
Salimbene da Parma, il cui nome è stato reso popolare da una lezione del Prof. Barbero, narra, nella sua "Cronaca", di un bizzarro e crudele esperimento voluto da Federico II, Stupor Mundi.
Quella bizzarra (almeno per alcuni) faccenda per cui le questioni di fede e le questioni civili devono restare, se possibile, separate.