Scavatemi la fossa ove volete,
Sopra una bassa piana o sopra un colle eccelso,
Fra le tombe piú umili che siano sulla terra,
Ma non in una terra ove l'uomo sia schiavo.
Non potrei riposare se intorno alla mia fossa
Udissi il passo d'un trepido schiavo;
L'ombra da lui gettata sulla mia muta tomba
Ne farebbe una cella orrendamente tetra.
Né se la marcia udissi d'una schiera
D'uomini avvinti portati al macello,
E il grido disperato della madre
Levarsi a maledire nel fremito del vento.
No, non potrei dormire se vedessi la frusta
Bere il sangue di lei da ogni orrido squarcio,
E vedessi i bambini strappati dal suo petto
Come colombe trepide dal domestico nido.
Fremerei in ogni fibra nell'udire il latrato
Dei segugi che azzannano la preda,
E il prigioniero supplicare invano,
Messo di nuovo alla trista catena.
Se vedessi fanciulle strappate alla madre
E le loro bellezze barattate,
Cupa fiamma negli occhi m'arderebbe,
Le smorte guance rosse di vergogna.
Vorrei dormire, amici, solo ove malo arbitrio
A nessuno rubasse il diritto piú caro;
Qualunque tomba mi darà riposo
Ove nessuno chiami il suo fratello schiavo.
Non chiedo un mausoleo alto e sublime,
Che attragga l'occhio del passeggero;
A questo nell'anima agogno e non altro:
Non seppellitemi in terra di schiavi.
Frances Ellen Watkins Harper (Baltimora, 24 settembre 1825 – Filadelfia, 25 febbraio 1911) è stata un'attivista, poetessa e scrittrice statunitense, promotrice di diverse cause quali abolizionismo, diritti civili e diritti delle donne.

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